IL VICEMINISTRO DEGLI INTERNI BUBBICO SUI TERRENI DELLA VALLE DEL MARRO

Scritto da Valle del Marro Il . Inserito in 2014

 

Nella sua visita istituzionale, il viceministro degli Interni Bubbico incontra  i soci e i dipendenti della Valle del Marro sugli uliveti confiscati di Castellace, più volte finiti nel mirino dell'aggressione mafiosa.

Oltre a Bubbico ci sono il ministro degli Affari regionali, Maria Carmela Lanzetta, il prefetto di Reggio Calabria, Claudio Sammartino, i procuratori di Reggio Calabria e Palmi, Federico Cafiero de Raho e Giuseppe Creazzo, il questore Guido Longo, i comandanti provinciali dei Carabinieri e della Guardia di Finanza. Una presenza forte dello Stato in un luogo-simbolo per i risultati raggiunti dalla cooperativa. «Siamo qui per portare solidarietà, vicinanza e sostegno ai questi giovani» spiega il viceministro.

I giovani della cooperativa colgono l'occasione per esporre le problematiche cruciali del loro lavoro. Il viceministro ascolta, dispensa consigli, esprime riconoscenza e poi stringe la mano agli operai che scendono dai mezzi agricoli. «Prima di poter avviare l'attività imprenditoriale su questi terreni, – racconta il presidente Giacomo Zappia – ci siamo fatti carico del loro recupero, senza nessun aiuto economico pubblico. Anni e anni di lavori straordinari, ridando vita ad uliveti abbandonati da un ventennio, sostituendo agrumeti secchi con nuovi impianti, tirando su giardini da boscaglie di rovi. Dall'altra parte, la mafia ha sempre tentato di ostacolare la nostra attività, sabotando e trafugando i mezzi agricoli, incendiando e tagliando ettari ed ettari di uliveto: danni ingenti a scopo intimidatorio».

“A nostro avviso” - spiega Domenico Fazzari, direttore amministrativo della Valle del Marro, “non è pensabile far ricorso al credito per intervenire sulla straordinarietà della gestione dei terreni confiscati. Non è con una misura ordinaria, qual è il credito, che la nostra cooperativa può affrontare, tra gli altri, il problema dello stato disastroso dei terreni, all'atto dell'assegnazione. Per rafforzare i risultati ottenuti da tanti sacrifici e per superare le difficoltà create dall'offensiva mafiosa, chiediamo che lo Stato rilanci il suo impegno. Ad esempio prevedendo fondi ad hoc per la ristrutturazione dei beni confiscati, che – ricordiamolo - appartengono allo Stato, ma anche procedendo alla destinazione di beni mobili strumentali all'attività agricola”.

Il presidente Zappia precisa al ministro che queste istanze provengono da una realtà imprenditoriale da sempre estranea alla “cultura della dipendenza” e ad ogni logica di assistenzialismo. “Sono richieste – incalza Zappia – che vengono fatte secondo un'ottica di collaborazione tra Istituzioni e corpi sociali, dove ognuno è chiamato a fare la sua parte».

In tarda serata, a Polistena, nel convegno pubblico presso il centro di aggregazione giovanile, al piano terra del palazzo confiscato, il viceministro Bubbico assicura: “verranno sostenuti questi progetti e queste imprese per dimostrare che i processi produttivi trasparenti e legali sono capaci di generare ricchezza”.
Nell'incontro al palazzo di 6 piani, assegnato alla parrocchia Santa Marina Vergine per diventare il “Centro polifunzionale Pino Puglisi”, le altre autorità prendono precisi impegni. «Respingeremo fin dall’inizio qualunque turbativa alle opere meritorie della cooperativa Valle del Marro e delle associazioni di volontariato che fanno capo a don Pino Demasi » afferma il procuratore Creazzo.

«La Procura avrà sempre la porta aperta, sarete sempre garantiti e protetti » aggiunge il procuratore Cafiero de Raho. Il ministro Lanzetta promette: « Abbiamo raccolto tanti input: li porteremo a Roma per dare delle risposte».
Durante la visita dei vari piani del palazzo confiscato, Don Pino Demasi e Domenico Fazzari illustrano il progetto “LiberaMente Insieme” - finanziato dalla Fondazione Con il Sud e dalla Fondazione Enel Cuore con il forte sostegno della Fondazione Il cuore si scioglie – un'iniziativa che prevede, tra le altre cose, anche la realizzazione di un ostello sociale, di un ristorante biologico e di una bottega di Libera: strutture che saranno gestite dalla Valle del Marro, partner del progetto. Al secondo piano il Ministro e la delegazione incontrano gli operatori di Emergency, altro partner del progetto. Il coordinatore Andrea Freda illustra i dati del poliambulatorio e la situazione sanitaria dei migranti della Piana, spiegando: “Da noi ci sono 4 mediatori culturali, a dimostrazione del fatto che un'altra presa in carico del paziente immigrato è possibile”.